Ieri sera ho cenato con delle persone interessanti e fra queste, seduto alla mia sinistra (che detto così sembra un po’ biblico-monarchico, ma ormai ‘sta cosa mi ha un po’ preso la manina), c’era un uomo che conosco da un po’: simpatico, affabile, molto social.
Insomma: piacevole e piacente, perdipiù (mi perdonerà la rima) intelligente. L’uomo in questione mi ha sorpresa non solo per la sua disponibilità a parlare di sé - ma che ci faccio io agli uomini? :DD -, ma anche per quello che mi ha detto, a proposito di stato sentimentale e dell’anima: “Sono stufo di incontrare donne che alla seconda uscita mi spogliano per la strada, potevo farlo a 25 anni, ora che ne ho 38 non ne ho più voglia”.
Così, semplicemente e con molta naturalezza, mi ha spiegato che ha voglia di conoscere le persone, giocarci un po’, insomma non sprecare quella fase di incontro, reciproca scoperta, anche del flirt, senza per forza finire a letto subito, perché “…casa mia, il mio letto, sono cose intime, insomma”.
Precisando che non gli interessano le santarelline, categoria sempre numerosa e che desta raccapriccio in primis nelle donne normali.
La sua teoria è che con l’età si diventa sempre più “romantici”, da qui la delusione per chi in un certo senso gli rovina quel meraviglioso giocattolo dell’esplorazione dell’altro.
E io, inguaribile nostalgica che ricorda ancora quando le lettere si scrivevano a mano e si andava a telefonare interminabilmente nelle cabine pubbliche, sono d’accordo con lui.
Sarà l’età.
Le domande sorgono dunque spontanee: quest’uomo è un alieno, le donne pure, o la colpa (se c'è) è della solita, vecchia e malefica società che ci ha cambiati così tanto da prevedere un copione sempre uguale e davvero troppo fast perfino nell’incontro fra due persone?
[Su quanto mi piace l'altra metà del cielo vedi anche qui e qui]
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