I giochi dei bambini non sono giochi, e bisogna considerarli come le loro azioni più serie.
(Michel De Montaigne)
Ma questi
bambini, li vogliamo davvero oppure no? Sono talvolta “bambini del miracolo”, spesso arrivati in
età avanzata (in Italia e in particolare in Sardegna l’età media delle madri èmolto alta) e talvolta venerati come semidei, eppure, in molti casi, considerati
come esseri non pienamente senzienti, come “pacchetti” da allocare, senza cogliere la
complessità e anche le difficoltà del rapporto con loro.
La nostra
società, così avanzata dal punto di vista sanitario-educativo di massa (cure e
scuola sono concetti pacifici rispetto al passato), è davvero disponibile ad
accogliere i bambini e a plasmarsi sulle loro esigenze, insieme a quelle degli
altri cittadini?
O non sarà che davvero“un cane vale più di un bimbo”, come
argomentava provocatoriamente una giornalista tempo fa sul Corriere, e che
sembra normale quand’anche pienamente legittimo che esistano luoghi vietati ai bambini? (e per chi volesse obiettare: esistono e sono considerati normali
ristoranti o voli aerei o simili vietati
agli anziani, ai disabili, ai giovani o alle donne? Se esistono segnalatemeli,
grazie. Seguirà invocazione per l’asteroide).
A me
sembra- e mi sembrava anche prima di diventare madre, in realtà- che l’infanzia
sia certamente, come alcuni la chiamano, una “età dell’oro”, ma anche che sia
di una complessità non ancora del tutto compresa da noi “profani”
(professionisti esclusi, ovviamente).
Il successo di una trasmissione
televisiva come SOS TATA, che si colloca a metà tra rituale apotropaico per la
genitorialità futura dello spettatore e terapia psicologica di massa per chi
genitore lo è già, si spiega, forse, così. Abbiamo bisogno di spiegazioni e
regole noi adulti almeno quanto i bambini hanno bisogno di direzione,
contenimento, ascolto. Amore, divertimento, credibilità (nostra). Esperienza
(loro). E moltissime altre cose.
Ne
parliamo mercoledi 25 marzo, alle 20, sui 96.8 di Radio X (anche streaming e
podcast) con tre ospiti speciali: il maestro elementare e maestroinospedale dell’Ospedale Microcitemico di Cagliari
Andrea Serra, la pastora della Chiesa Battista di Cagliari (e madre di due
figli) Cristina Arcidiacono e la pedagogista Valeria Ligas dell’Associazione
Efys Onlus, che pochi giorni fa ha organizzato un convegno a Cagliari sulla
“città dei bambini”. Seguiteci!
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