Domenica
mattina diversa dal solito. Ho convinto l’ingegnere cattocomunista a fare una passeggiata
in città, insieme ad altre centinaia di persone; lui, che cova il sogno
romantico di vivere in un kibbutz, ma in montagna o peggio in campagna, ha
murrungiato ma alla fine ha abbozzato.
I nanetti hanno dormito dalla nonna,
salutandomi rapidamente sulla porta con un “ciao, mammona bellona!”, impazienti
di dedicarsi alla consueta riduzione in schiavitù dei nonni. E io che posso
farci, mica posso combattere tutte le ingiustizie del mondo, no?
Nel
dormiveglia agitato che precede la mortifera sveglia all’alba si accavallano
immagini confuse della settimana appena trascorsa.
Da bravi genitori,
cominciamo a preoccuparci delle cose fondamentali: se Diegoarmando e
Giggirriva, 4 anni e ½, mangiano questa quantità di cibo ora cosa ne sarà di
noi – e di me soprattutto- fra dieci anni? Nel frattempo, scopro che l’ingegnere
ha già dato i rudimenti del Big Bang a Giggi. Ma perché? La vita non è già
abbastanza complicata così?
Dopo il
piattone di pasta al ragù, la scarpetta, il “formaggio sardo” (siamo molto identitari in casa mia: trattasi
del Dolcesardo, NdR), la pera e qualche fetta di prosciutto, i nani si
sentono più tranquilli di esprimersi:
Giggirriva:
“Papi…ma chi ha fatto il mondo?”
Ing.: “E’
stata una grande esplosione, una palla di fuoco già prima dei dinosauri”
(qualcuno dica all’ingegnere cattocomunista che
prima o poi dovremo deciderci fra creazionismo e darwinismo)
G.: “ma
prima dei pirati?”
Ing.: “
sì”
G.
(avvicinandosi alla faccia ad una distanza di circa 5 cm.): “Ma come? Come?”
Ing.: "eh,
come…una specie di magia!”
G. (meditabondo): " Ma…ah!
Forse prima dei dinosauri c’erano i puffi…ma chi l’ha fatto, allora?”
Ing.:(lievemente spazientito. Questa è la
punizione divina per la storia dell’insegnamento della religione, caro. Io mi
defilo in cucina): “non lo so, non lo sa nessuno…lo saprai quando andrai a
scuola!”
G.: “ma
tu ci sei già andato a scuola, non lo sai?”
Silenzio.
Fuori cinguettavano gli uccellini, forse. O forse l’ho solo sognato? Fatto sta
che un figlio curioso,appassionato, perfino studioso come è nei sogni di ogni
mamma normale (perché io lo sono a dispetto di tutto, eh!), mi preoccupa quasi come la quantità di cibo che dovrò cucinare per i due bufali.
Chi l’ha
detto che con la cultura non si mangia, che non serve a niente, che non ha
senso studiare perché poi alla fine i cattivoni della Kasta!!11! ci fregano
comunque? Qualcuno che sicuramente non conosce Giggirriva e Diegormando (che
nel frattempo si è scofanato silenziosamente anche uno o due biscotti).
E che
non crede nel futuro.
Ora
alziamoci, che è ora di andare a fare una bella passeggiata in questa bella
città, in questa meravigliosa giornata, con una parte della mia famiglia <3 span="">3>
buona domenica a tutt*
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