La domenica della Sora Franca



Dove andiamo? Cosa facciamo? Dove andiamo oggi?
La domenica comincia così, con quattro occhietti che mi fissano a tre centimetri dalla mia faccia distrutta dopo un normale sabato sera di bagordi davanti al pc. 
Devo smetterla, penso mentre cerco di tirarmi su dal letto nonostante la pressione bassa e lo sguardo inquisitorio dei due pupazzetti: no, non Diegoarmando e Giggirriva, 4 anni, ma quelli che un tempo erano Gigetto il topo e Nenno il leoncino di pezza. Ora sono ridotti a due straccetti maleodoranti nonostante i ripetuti lavaggi a 100 gradi, e mi ricordano qualcosa. 

Forse la mia faccia, mi dice lo specchio del bagno; l’età avanza e così, inesorabilmente, anche la scaletta giornaliera delle cose da fare. Non c’è tempo per riprendersi: come in un faccia a faccia televisivo, le loro domande incalzanti mi colgono alla sprovvista, e guardandoli mi rendo conto che l’esposizione del mio programma di governo della giornata non li soddisfa

Troppo vago- sono le 9 e non so dire in quale parco andremo-, troppo poco identitario – niente salsiccia con l’anice oggi, e con una comunicazione scarsa perché non ho ancora mandato giù l’intera moka. Alla ennesima richiesta di spiegazioni su questioni fondamentali quali “perché Giggi ha le scarpe con i lacci e io no-oooh” oppure “perché Diegoarmando ha la macchinina rossa e io non so dov’è, perché dov’è mamma mi aiuti a cercarla mamma aah”, cerco di bloccare le scimmiette urlatrici con un secco, intramontabile, efficace “perché no!” detto a caso.


Improvvisamente tutti i pedagoghi del passato e del presente mi si materializzano davanti: non vedo la gente morta ma poco ci manca. 
Sarà che ho fatto in tempo a mangiare solo un biscotto? Comunque, sono cose che non si dicono. Mai! E infatti Giggirriva, che non moralizza come il fratello ma spiega le cose con la pazienza che si deve ai matti- la mia faccia evidentemente non è migliorata nell’arco di mezz’ora-  non perdona: “  Perché no’ non è una risposta!e anche ‘ perché sì’ non è una risposta, me le devi spiegare le cose!”.


Soprassiedo sulla polemica persa in partenza, e cerco di trasmettere, come ogni mattina con pazienza, i fondamentali principi della nutrizione per un quattrenne: “un po’ di latte lo devi bere, capito? Non solo biscotti, marmellata, miele fetta di torta panettone avanzato yogurt cereali e se vuoi anche il ragù di ieri sera, ma anche un pochettino di latte…su, bevilo, dai”. Giggi mi fissa con gli enormi occhi verdi, perplesso. Chi è questa tizia? Dov’è papy?

A questo punto Diegoarmando interviene, con la sua proverbiale dolcezza, per sottolineare che “Non sei tu il capo! Capito? Qui siamo tutti capi!”. 


E no! La democrazia anche a casa mia no! Già vedo abbastanza disastri in giro, ci manca soltanto che i nani quattrenni pretendano il diritto di voto e dove andremo a finire? Al punto in cui siamo!!11!
Spiego rapidamente il concetto di monarchia assoluta ai ragazzini e probabilmente anche agli incolpevoli vicini di casa, e la giornata può procedere. Con essa, anche la sensazione di essere ormai circondata. Arrendiamoci!!11!1
Buona domenica a tutt*:)

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