Abbasso la sciatteria.


“Non esistono donne brutte. Esistono solo donne pigre”. La celebre frase è attribuita a Elizabeth Arden, la fondatrice dell’omonimo colosso del make-up, ed è valida, ovviamente, anche per gli uomini. Che però sono sottoposti ad una pressione sociale minore per quanto riguarda il loro aspetto esteriore e il loro “look”, cioè l’abbigliamento, lo stile, il modo di presentarsi agli altri, insomma.
Non a caso la pancia prominente di un uomo è considerata “normale”, ma il sedere grosso di una donna è un peccato quasi mortale; più accettabile, comunque, di un viso segnato, soprattutto da una certa età in poi. 
L’importanza dell’apparenza va contro la realtà, insomma: ecco spiegato il perché di così tanti volti tumefatti dalla chirurgia, in un parossismo estetico che non ha nulla a che vedere con il romanticismo maledetto di Dorian Gray, quanto con una disperata assenza di orgoglio di sé (tu chiamala, se vuoi, autostima). E’ soltanto l’accettazione di sé e il vedere la propria bellezza e la propria specialità, la propria diversità estetica rispetto agli altri, insomma la propria unicità, che permette di essere comunque belli, prendendosi cura di sé.
Personalmente non ho nulla contro la chirurgia estetica, ma contro la sciatteria sì.
Che ci posso fare? Sarà il fatto che sono Bilancia, il segno di Venere, o il fatto che con una faccia come la mia devo fare di necessità virtù, perché le mie rughe -dell’età e soprattutto della mia mimica facciale piuttosto vivace- sono così evidenti. Sarà perché prenderci cura del volto o del corpo è un atto d’amore verso noi stessi, prima che verso gli altri, ed è indubbio che un aspetto curato aiuta, ci fa scudo contro le difficoltà della giornata, è un segno di rispetto per la fortuna che abbiamo di esistere.
Non è una questione di magrezza o pienezza, di capelli biondi o bianchi, di visi lisci o braccia molli: tutti possono essere belli (cioè gradevoli, originali, speciali) a modo loro, ma devono capirne la possibilità e anche la necessità.
Non capisco chi ostenta la sciatteria (esistono, esistono), come segno di profondità interiore, di attenzione alle cose importanti, con ciò affermando che gli altri, quelli che si preoccupano dell’estetica, sono un branco di superficiali. La verità, e la vita quotidiana, sono un filo più complesse, così come la varietà dell’essere umano.
Le donne, forse perché più esposte agli sguardi altrui e al giudizio severo delle altre donne, sono in genere più attente. Basta una collana, un ombretto nuovo, qualche ora di sonno in più o anche fare qualcosa che piace, e gli effetti sono straordinari.
Non esistono persone brutte, almeno esteticamente; sulle altre sfumature della bruttezza ci si potrebbe invece interrogare a lungo.

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