Liberarsi dai rompipalle è una utopia, perché
saremo comunque circondati sempre da questo tipo di persone (che sono anche
“personaggi”, nel senso che sono totalmente identificate con il ruolo che li
imprigiona) e perché noi stessi, spesso, cadiamo in uno o più di questi
atteggiamenti negativi.
La perfezione, certo, non esiste: ma l’autocontrollo,
sì. Di solito questi rompiballe non sono capaci né intendono cercare di
controllare il basso istinto di distruzione dell’altro che li spinge a metterlo
in croce, con effetti più o meno nefasti.
La sensazione che beceri personaggi
come il pettegolo o l’aggressore verbale (cioè quello che trova un senso alla
sua giornata solo coinvolgendoti in interminabili comizi che vanno dal “piove
governo ladro” al “qui un tempo c’era tutta campagna”) ti succhino via tutta
l’energia vitale è oggi confermata dallo psicologo, che ci ha scritto pure un libro. Immagino contenga sofisticate tecniche di difesa o di training autogeno
per sopportare, alla bisogna, siffatte sanguisughe. Infatti il
colpevolizzatore, l’invidioso, il denigratore, il pettegolo sono solo alcuni
dei tipi umani da evitare accuratamente. Certo lo immaginavamo già, ma ora è
quasi scientifico il danno cerebrale che costoro apportano agli sventurati che
li hanno intorno.
Perché certi individui, per esistere, hanno soprattutto bisogno
di angosciare gli altri: da soli non riescono a vivere, non hanno senso
compiuto nel mondo, sono insomma la peggiore specie di parassiti possibile. Per
loro il “vivi e lascia vivere” non esiste, perché di solito non vivono,
vegetano.
Prendiamo “il denigratore” (il più odioso in assoluto), personaggio
che nutre un senso di inferiorità mostruoso e quindi cerca di trascinare nel
suo vortice anche gli altri. Da tempo io li riconosco “dall’odore”,
evidentemente perché ne ho conosciuto più d’uno e oggi, quando qualcuno mi
racconta di certe situazioni, mi sento anche di dare dei consigli spiccioli.
Eccone alcuni:
Il colpevolizzatore: una volta individuato, bisogna
partire dal principio che non è MAI colpa nostra, nemmeno se abbiamo lasciato
il ferro da stiro attaccato e ha preso fuoco la casa. Con questi personaggi
funziona soltanto la bieca indifferenza, e la velocità nell’allontanarsi
fisicamente.
l’invidioso: vedi sopra. La differenza sta nel
fatto che ogni risultato che si raggiunge, unito all’indifferenza glaciale nei
loro confronti, li fa impazzire, quindi una soluzione abbastanza definitiva può
essere quella di aggiornarli puntualmente, se è il caso anche esagerando. Una
buona ulcera è più frequente di quanto si pensi, in fondo.
il denigratore: trattarlo con la pazienza che si
riserva ai mentecatti è inutile, reagire anche, perché si ringalluzzirebbe. Non
resta che allontanarsene, perché è il tipo forse più pericoloso, o se ne avete
la forza e la possibilità, utilizzare la clava una volta per tutte. Verbale, si
intende, purtroppo.
l’aggressore verbale: sbadigliargli in faccia
potrebbe essere interessante per valutarne la reazione. Se non avete sonno,
visto il volume del comizio, potete aizzarlo finchè non gli viene un colpo
apoplettico. La comunità vi ringrazierà.
il lagnoso: se al telefono, simulare immediatamente
la caduta della linea . Un attimo di troppo e potrebbe trascinarvi nel gorgo
dei fatti suoi, di solito assolutamente insignificanti.
il falso: parlare solo del tempo, dei saldi, e in
entrambi i casi dargli indicazioni sbagliate.
il pettegolo: vale la
stessa tecnica utilizzata col “falso”. Poiché qui la velocità di trasmissione
delle informazioni è infinitamente più elevata, tenetene conto se volete, per
esempio, istigare gli amiconi condomini tra loro, godendovi poi la scena alla
prossima riunione di condominio.
E comunque, c'è sempre l'opzione della pura, semplice, veloce fuga. Etichette: è facile liberarsi dai rompipalle, energia vitale, francesca madrigali, invidiosi, negatività, rompipalle, sensi di colpa, tipi umani