Ad uno sconosciuto
Sconosciuto che
passi! tu non sai con che desiderio ti
guardo,
Devi essere colui che cercavo, o colei che cercavo (mi
arriva come un sogno),
Sicuramente ho vissuto con te in qualche luogo una vita
di gioia,
Tutto ritorna, fluido, affettuoso, casto, maturo,
mentre passiamo veloci uno vicino all'altro,
Sei cresciuto con me, con me sei stato ragazzo
o giovanetta,
Ho mangiato e dormito con te, il tuo corpo non è più
solo tuo né ha lasciato il mio corpo solo mio,
Mi dai il piacere dei tuoi occhi, del tuo viso, della tua
carne, passando, in cambio prendi la mia barba, il
mio petto, le mie mani,
Non devo parlarti, devo pensare a te quando siedo in
disparte o mi sveglio di notte, tutto solo,
Devo aspettare, perché t'incontrerò di nuovo, non ho
dubbi,
Devo vedere come non perderti più.
Walter Whitman, noto come Walt
Whitman (1819- 1892), fu un poeta e scrittore statunitense. È conosciuto
per essere l'autore della famosa raccolta di poesie Foglie d’erba. Fu cantore
della libertà (ma anche della sessualità e dell'omosessualità) e di un ideale
visionario che pone l'uomo come momento centrale rispetto al senso di
percezione e comprensione delle cose. Cantò, soprattutto, l'essenza di quello
che diventerà successivamente "il sogno americano" (Wikipedia).
La
bellezza della poesia di Whitman sta non solo nel cosiddetto “verso libero”,
che, a questi livelli, descrive interi mondi e racconta una storia intera
nell’arco di un solo componimento, ma anche nelle sue molteplici sfaccettature. Quella principale e
più affascinante è certo la passione per l’uomo, inteso proprio come essere
umano, che tutto può – e forse deve- fare. Uno dei versi più celebri di
Whitman: “Io canto l'individuo, la singola persona / al tempo stesso canto la
Democrazia, la massa”, esemplifica bene la sua percezione della centralità
dell’uomo nell’universo. E’ come se in ogni foglia d’erba ci fosse un volto
umano; come se ogni uomo “dovesse” essere fratello dell’altro, per la sua
stessa natura. La scrittura di Whitman è così sincera da essere quasi erotica
(e la sessualità libera e naturale si avverte spesso nelle poesie), ma
l’aspetto più affascinante rimane sempre quello del senso di libertà. (Regina
Madry). Etichette: capitano mio capitano, foglie d'erba, francesca madrigali, il sogno americano, poesia, walt whitman