Oggi
Sardinia Post, il nuovo giornale online diretto da G.M.Bellu, apre con un
articolo interessante sui possibili nomi dei candidati del centrosinistra alla
carica di governatore della Sardegna. Anche prima della scadenza naturale del
mandato di Ugo Cappellacci, infatti, potrebbe esserci l’occasione di cambiare
le cose, un po’ perché Cappellacci potrebbe candidarsi al Senato, o magari
potrebbe staccarsi qualche spina, da qualche parte, ad opera di qualcuno.
Chissà.
“Cambiare le cose”: ma osservando gli 8 probabili
candidati (più un misterioso outsider che però viene incarnato da tre possibili
nomi) la prima cosa che mi viene in mente è la mia solita ingenuità, e subito
dopo Il Gattopardo”: Se
vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi.
Leggo nel pezzo: “Nella individuazione dei candidati
il criterio fondamentale è quello del "nuovo", che viene messo da
parte solo per Renato Soru (cioè per un ex governatore) e per Tore Cherchi” (62
anni, in Parlamento dal 1983 al 2001, politico di grande esperienza).
Il
criterio è quello del nuovo. Ci sono due sindaci, fra cui Massimo
Zedda (e quanto potrebbe funzionare un sindaco appena eletto che molla tutto
per competere per qualcos’altro?) e Gianfranco Ganau, sindaco di Sassari. Che
però ha un rinvio a giudizio piombato tra capo e collo e si sa che queste cose,
ultimamente, non rendono.
Vediamo gli altri nuovi: politici di una certa
esperienza come il senatore Francesco Sanna ma anche Francesca Barracciu (unica
donna menzionata in questo sondaggio), Mario Bruno, entrambi Pd di area soriana
e alla seconda legislatura. Poi c’è Franco Siddi, segretario nazionale della
Federazione dalla Stampa. Non capisco che c’azzecchi, ma forse dipende dal
fatto che io non sono più iscritta al sindacato da un paio d’anni e ancora
ricordo con soddisfazione la restituzione della tesserina al mio Ordine.
Infine
l’outsider: ma Sardinia Post lancia tre nomi, che mi fanno dubitare della
percezione della realtà del Pd (per carità, i giornalisti questo devono fare:
lanciare delle pietre nello stagno, e in Sardegna siamo degli espertoni di
stagni). Michela Murgia, sì, la scrittrice. Francesco Pigliaru, economista, e
Gianmario Demuro, costituzionalista: entrambi docenti universitari.
Cioè, i
cittadini della Sardegna potrebbero essere chiamati a votare uno di questi
nomi, o magari anche un altro, quando si rendesse evidente che la reazione
media dell’elettore non precisamente politicizzato, non tesserato, non credente in
alcunché e non particolarmente innamorato di una causa potrebbe essere un
sereno “ahhnn?mi sa che me ne vado al mare, tanto chi li conosce, tanto sono
tutti uguali!”.
Non vado
lontano: penso a una come me, che immagina un altro genere di candidato, anzi
ci spera proprio, perché stavolta sa che non si turerà più il naso: non
necessariamente un/una politico, anzi se ha già un suo lavoro è meglio, uno/a
che pensi e parli normalmente di lavoro, donne, poveri, ambiente, che spieghi,
ad esempio, anche ai bambini che il problema sono l’andamento demografico della
Sardegna e la carenza di servizi. Sarò anche una bieca ignorante, ma la lingua
sarda viene dopo, i dibattiti sull’identità anche.
Requisiti
assai graditi della mio/mia outsider: poca pazienza con i maneggi,
individuazione delle priorità, zero tempo da perdere. Anche non indulgere in
supercazzole tecnicistiche non sarebbe male.
Rileggendomi, ho capito che vale quanto scritto nel
post precedente: alla fine, mi toccherà andare al mare.Etichette: centrosinistra sardegna, economia Sardegna, elezioni primarie, francesca madrigali, governatore sardegna, outsider, Pd Sardegna, sardinia post