Ieri sera abbiamo portato un'amica "a vivere", e per festeggiare il suo compleanno abbiamo scelto il concerto di Franco Battiato, un ironico signore più o meno nostro coetaneo, diciamo :).
Diciamo anche che i qualsiasi musicista italiano "alternativo" ma anche no, soprattutto fra i giovani, gli deve qualcosa, musicalmente parlando, quindi i vari miagolii e rantoli elettronici-cantautorali (sic!) che sentiamo dalle band ggiovani (?) non valgono un fico secco davanti all'inglese maccheronico, per esempio, di "No time non space", o alle (sette) citazioni di "ladymadonna/i can try/come on baby let's twist again/once upon a time you dress so fine, Mary....", eccetera. Tenerissimi i tre addetti alla security che cercavano di tenere a bada la folla in platea che voleva toccare con mano il caro Franco, un pò il Mick Jagger de noantri.
Unico neo, la tizia dietro di me che ha cantato per tutto il concerto con acuti disumani da soprano, un pò come quelli che al cinema chiacchierano, e soprattutto quelli che battono fortissimo i piedi sulla legnaia dell'Anfiteatro romano, un meraviglioso spazio architettonico e storico ricoperto ad hoc per farci gli spettacoli dentro, come se Cagliari non avesse altri spazi disponibili.
Ragazzi, il legno non è particolarmente solido e non siamo a un concerto degli Articolo 31, se proprio volete fare i tamarri ci sono altre occasioni, nel frattempo occhio all'umidità di certe serate cagliaritane che talvolta può provocare brutti colpi della strega e attacchi di sciatica proprio alle gambine :-)Etichette: musica