Questioni di cuore.

Il cuore è un cosetto così misterioso. Fa rima con amore, ma anche con dolore. A volte, va a braccetto anche con il lavoro, quella cosa che rende schiavi ma anche liberi, sicuri ma anche oppressi, che insomma come tutte le componenti della vita reale è un po’ sempre “ma anche” un’altra cosa.

Oliviero B., 63 anni, residente a Milano, scrive così nel suo biglietto d’addio compilato prima di gettarsi dal terrazzo dello stabile in cui abitava: “Dalle visite avrei il cuore di un ventenne, se possibile donatelo, ma non credo che lo sia”. Divorziato con figlio a carico, era stato recentemente licenziato, e forse è stata questa la fatale goccia che fa traboccare un vaso già pieno. O un cuore stanco.

“Ma anche” il solito, maledetto lavoro di cui, evidentemente, si muore anche senza cadere in una cisterna o da un’impalcatura, semplicemente perché c’è e non c’è, improvvisamente si perde, non c’è possibilità di ritrovarlo, e la vita si incanala in un percorso senza uscita nel quale o aspetti senza sapere bene cosa e quando, o ti avvii verso scelte insondabili.

Oliviero lascia scritto di voler donare il cuore, un ultimo gesto di altruismo e utilità per gli altri, e allo stesso tempo dubita che sia possibile: forse perché già troppo ammaccato?

Ah, il cuore: non solo, ma anche, l’organo del corpo umano “... posto nella cavità toracica, più precisamente nel Mediastino medio , costituito pressoché esclusivamente da tessuto muscolare striato, supportato da una struttura fibrosa detta pericardio. Il cuore è l'organo centrale dell'apparato circolatorio; funge da pompa capace di produrre una pressione sufficiente a permettere la circolazione del sangue. Secondo una credenza popolare il cuore non è soltanto un organo che costituisce il centro del motore dell'apparato circolatorio, ma anche il primum movens della vita spirituale ed affettiva”. (Da Wikipedia, come la foto).

Etichette: , ,