Serve aiuto?

Mica tutti vogliono fare le sciògherls o i calciatori: alcuni di noi ggiovani italiani vorrebbero, o sanno, fare tutt’altro.
Prendiamo gli sventurati che amano scrivere, dal tema del liceo ai messaggini del cellulare passando per gli articoli su svariati argomenti, anche i più insondabili e improbabili (a caso: il rapporto annuale della Banca d’Italia; la mostra d’arte che consiste di pannelli bianchi enormi in cui c’è un solo cerchietto dipinto con la cenere; la psicoterapia per cani e gatti; l’ennesimo libro sui nuraghi costruiti dai marziani, eccetera).
Ecco, questi sfigati di cui anche la vostra Madry si onora di fare parte, essendo in piena linea con tutta la sua esistenza (sempre amato Paperino, mai Topolino; mai avute le Hogan, semmai i Birkenstock; già stufa di Facebook, non ancora ma quasi del blog), dicevo, questi ragazzi e ragazze che sanno fare discretamente solo quello, vorrebbero appunto farlo.
Nel frattempo, come tutti, lavorano nei call center, oppure fanno le segretarie due volte la settimana, o le casalinghe disperate, i figli a vita, e hanno alcune caratteristiche in comune: sono quasi sempre un po’prolissi, mettono i puntini sulle i, e anche sulle a e sulle g all’occorrenza, sfiancando amici e vicini (non gli eventuali direttori e colleghi: i primi, se bravi, li segano senza pietà, i secondi, se bravi, non hanno tempo).
Però, ripeto, nella stragrande maggioranza non vivono di questo lavoro, si arrabattano.
La buona notizia è che Madry ha trovato un’opportunità di lavoro: vorrebbe chiedere all’assessore regionale alla cultura se per caso c’è bisogno di aiuto, magari sono sottodimensionati, insomma, sto studiando il modo di propormi pur avendo oggi come con la giunta precedente zero accoz….ops, volevo dire sero tituli.

Lo spiraglio si è aperto con la notizia che il Festival letterario di Gavoi (località dell’interno della Sardegna che ospita da diversi anni una bella kermesse culturale di letteratura, con incontri, dibattiti, idee ecc.) quest’anno non ha soldi né certezze, perché la Giunta regionale Cappellacci non si è ancora espressa in tal senso. Il presidente, lo scrittore Marcello Fois, minaccia di dimettersi pur di “salvare” il festival se il problema sono le sue idee, probabilmente vicine al governatore precedente. Insomma, il consueto pout-pourri di politica, gestione delle risorse, visioni del mondo e anche poche idee, ma confuse.

L’assessore alla cultura della regione Sardegna ha infatti diramato un comunicato stampa in cui afferma che ha “in evidenza sul mio tavolo il caso Oniferi”. Ossia un altro paese della Sardegna.


Ma il casus belli riguarda Gavoi, assessore, Gavoi….Anche se il principale quotidiano dell’isola, più realista del re, ha provveduto tempestivamente e gentilmente a correggere da solo la località scrivendo quella giusta nella notizia, mi sembrerebbe, ma è solo una mia impressione, che magari siete sottodimensionati e non fate in tempo a seguire tutto, quindi….vi serve mica un altro addetto stampa, correttore di bozze, segretaria, ragazza delle commissioni, anche a cottimo che ormai ci siamo abituati e pure un po’ affezionati, e soprattutto con cartina geografica inclusa?

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