Cose strane dal mondo, “ma anche”, forse, dalle lontane galassie dei bastioni di Orione: un partito politico spaccato in due, con altrettante o più primadonne, in cui il giornale di partito viene “commissariato” e il direttore cacciato perché non perfettamente in linea con il segretario del medesimo partito e le sue posizioni “operaiste” (?).
Fin qui niente di nuovo, è la politica, bellezza. Però lo psicodramma collettivo (e mai termine fu più appropriato) ha per protagonisti uno psichiatra (!) che pratica l’analisi collettiva di massa ed è diventato il guru dei suddetti operaisti, ma anche dei leninisti, trotzskisti, e suppongo vari “isti”, perché ovviamente di diversi “ismi” stiamo parlando, trattandosi del partito della Rifondazione Comunista e del quotidiano Liberazione. Oggi però la corrispondenza di amorosi sensi si è interrotta: lo psichiatra insulta il segretario mancato polemizzando sulla sua sessualità (…), il segretario in carica si lamenta del buco del giornale che perde copie (che stranezza, eh?), l’ex segretario (ed ex presidente della Camera dei deputati) bisticcia con lo psichiatra che prima adorava, e nel frattempo la vincitrice transgender dell’Isola dei Famosi viene definita dal quotidiano in oggetto “come Obama”.
Il che dimostra almeno un paio di cose: che, a posteriori, chi ha mai votato questi personaggi avrebbe bisogno anche lui di uno psichiatra, se non altro per guarire i postumi della delusione, che sempre di più ameremmo il silenzio o almeno un teletrasporto improvviso in un atollo deserto, e che non bisogna essere degli analisti (ancora?..) politici per capire perché la sinistra italiana sia condannata a perdere, perdere, perdere.
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