Leggere


Ross l’Attaccabottone ricorda che il 23 aprile è la Giornata mondiale del libro. Invita anche a “lasciare nei commenti un consiglio di lettura, un brano tratto dal suo libro preferito, una citazione che gli è rimasta impressa, un libro che vorrebbe dedicare a qualcuno”, insomma lancia una specie di meme di quelli che piacciono a me (almeno so cosa rispondere: in quello dei “7 segreti”, ho capito di avere una vita così banale e ho lasciato perdere…).
Invito anche io i miei lettori a raccontare quali libri hanno amato oppure odiato, quali sono stati una delusione, quali hanno mollato senza sensi di colpa, quali consiglierebbero e soprattutto perché, come si sentono mentre leggono un libro e dopo, eccetera eccetera.
Perché, come diceva Pavese, "Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri da noi già pensati, che acquistano sulla pagine un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in un zona già nostra- che già viviamo- e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi."

Comincio e passo la palla:
New entry: sono stata fortunatissima, ho infilato un libro bello dopo l’altro: “Se consideri le colpe” di Andrea Bajani (quello di “Mi spezzo ma non m’impiego”), “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano (teniamolo d’occhio: è del 1981, il ragazzo si farà), “Vite Ribelli” (storie di personaggi conosciuti e no, da Rino Gaetano a Ilaria Alpi passando per le madri dei bimbi morti nel terremoto di S.Giuliano, raccontate come un reportage)

Grandissimi classici: “Guerra e Pace” di Tolstoj (mica l’ho mollato, eh! Continuo, faticosamente ma continuo), “Memorie di Adriano” della Yourcenar (amatissimo, da consultazione), “Il giorno del giudizio” di Satta (libro indimenticabile), “Orgoglio e pregiudizio” della Austen (copia disintegrata dall’uso e dai pomeriggi in spiaggia), e la lista è lunga...

Avrei dovuto ma non ce l’ho fatta: “Siddharta” e Hesse in generale, “La coscienza di Zeno” di Svevo, “Il giovane Holden” di Salinger, mollati perché lentissimi e, diciamolo, pallosi.

Ed ora, a voi!

(i piedi sono miei, la libreria che si intravede anche, la foto è come sempre di F.Sanna)

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