La mia banca è differente. Molto.


La Regina Madry si è recentemente recata nella filiale della sua banca per una informazione riguardante il Bancomat.
Una volta arrivata nella piccola agenzia, si è avvicinata allo spazio riservato alla “Assistenza e comunicazioni alla clientela”, in quel momento deserto a parte l’impiegata che scrutava a testa bassa dei fogli e lo schermo del computer, e ha atteso per un pò, in piedi, che l’altra alzasse almeno la testa e la guardasse. Niente. La signora sbuffava, aggrottava preoccupata gli occhi, così concentrata da non accorgersi nemmeno della presenza fisica di una persona in piedi a meno di un metro da lei.
Il tempo intanto passava. Dopo circa 10 minuti (cronometrati) la Regina, che è una ragazza educata, ha cortesemente cercato di infrangere il muro di silenzio e anche di senso di irrealtà che cominciava a pervaderla (magari, si è detta, è una candid camera) e ha domandato un po’ timidamente: “…Scusi, …posso…?”
L’impiegata ha finalmente alzato la testa e ha risposto, piatta: “No, signora, non può”.

Dopodiché l’ha riabbassata e l’avventura nella mia banca, veramente differente (dalle elementari regole della convivenza civile) è finita lì.

(la foto è di F.Sanna)

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