Uomini in perizoma


Questo articolo è stato l'occasione per toccare alcuni temi che mi stanno a cuore: in particolare lo stato dell'informazione in Italia e la rappresentazione della donna. Se state già sbuffando e siete donne la cosa mi preoccupa parecchio, perchè non vi rendete conto di come ancora nel Terzo Millennio siamo considerate; se siete uomini, vi giustifico solo per la genetica propensione alle tette grandi inguainate nei pizzacci :-)

Da L'AltraVoce del 5 febbraio 2008

Tutti pazzi per Stephanie, hostesstrip volante
tette e culi a ruba: erotismo per pubblicità
Non solo donne: anche steward, in perizoma


Oltre l'ormonale Porky's, oltre le soldatesse, le marescialle, le professoresse della Fenech, in linea però con la classica fantasia dell'eros ad alta quota, anche se nel caso della hostess-spogliarellista che impazza in Internet è piuttosto il divertimento un po' grottesco che prende il volo. I video (ora sono due, protagonista la solita Stephanie dalle forme procaci trattenute a stento da un tripudio di pizzi) sono stati fra i più visti di YouTube, il vero Grande Fratello del terzo millennio, e sono stati prontamente riportati da tabloid come l'inglese Sun (che non è come il nostro mitico Cronaca Vera ma poco ci manca) e anche, in Italia, dai siti Internet dei principali quotidiani.

Durante la visione del ruspante video si capisce che i ruoli sono stati assegnati nel seguente modo: a filmare la scena è uno dei due piloti, l'altro molla i programmi di volo e assiste divertito, dando le spalle ai comandi, mentre l'altra hostess si prodiga in consigli di seduzione (un consiglio glielo diamo anche noi: quel pizzaccio è un po' démodé), il tutto in lingua francese. E i passeggeri? Forse sgranocchiano la colazione, ignari dei diversivi che l'equipaggio utilizza per far passare il tempo durante il noioso volo.

Il tutto ha provocato divertimento, stupore, un po' di preoccupazione vista l'ambientazione, timore per i danni di immagine della categoria: anche, forse, la manifestazione delle contraddizioni di una modernità di costumi e mediatica in cui la sovraesposizione dei corpi non attenua l'interesse per uno strip tease tutto sommato castigato, mentre la possibilità di accedere in tempo reale a ogni tipo di notizia non distoglie l'attenzione dei più dal gossip rosa.

D'altronde, il mitologico Sessantotto dovrebbe aver liberato un po' tutti, però anche uno come Sarkozy - peraltro abilissimo comunicatore: basti ricordare come si ripromise davanti a tutta la Francia di riconquistare la sua ormai ex Cecilia scappata con un altro - nonostante appaia come un anticonformista tardo-sessantottino, infila un'ovvietà dopo l'altra: prima la supermodella Carla Bruni (e perché non la fioraia sotto casa, se l'uomo è così controcorrente come scrivono?) e ora, pare, perfino il borghesissimo matrimonio riparatore.

Eppure. Eppure la telenovela d'Oltralpe e i video boccacceschi sull'aereo sono stati i pezzi più letti e le pagine più sfogliate sui siti dei due principali quotidiani italiani, il Corriere della sera e La Repubblica. Non c'era proprio altro da mettere in homepage e in tutta evidenza o forse anche i giornali storici si piegano alla legge del mercato, dell'audience, del click? Speravamo di avere scampato il gossip imbarazzante nei telegiornali in prima serata e invece non si può evitare. O forse sì? In fondo Internet è diverso: puoi scegliere comunque di “non aprire quel file”, sei dunque uno spettatore meno passivo rispetto a quanto accade con i media tradizionali. La competizione è però più spietata, quasi come quella fra compagnie aeree a chi propone il cost più “low” o i servizi “extra”.

E la rubiconda Stephanie, con i suoi comprimari in divisa, sembra saperlo benissimo, tanto che di video ne ha girato un secondo, stavolta con un equipaggio diverso e con una punta di consapevolezza in più nel mostrare le proprie grazie. Infatti il secondo filmino (anche questo adeguatamente messo in risalto nelle homepage dei giornali) è più anatomico che erotico: la ragazza mostra i seni e la ricca lingerie, sempre sorridendo e amabilmente conversando con i compagni di cabina. In verità ogni prurito viene spento dall'atmosfera generale, meno divertita del primo strip (forse perché i protagonisti sono più consapevoli della sua destinazione globale e cercano di guardare “in favore di camera”), attenta alle inquadrature e in generale erotica come un simposio di analisi matematica.

L'hostess esibisce una soddisfacente depilazione e un perizoma, ormai di uso comune, ma forse ai tempi ancora evocatore di mirabolanti trasgressioni. Il filmato, infatti, sembra essere in circolazione da anni nell'ambiente e la compagnia aerea sconosciuta ai più potrebbe essere tale Aom, Air Outre Mer, compagnia francese che negli anni Novanta rivaleggiava con l'Air France soprattutto nelle tratte che collegavano la Francia con le colonie d'oltremare. Scomparsa nel 2001 per debiti, è stata poi assorbita dall'attuale Air Libertè. Il sospetto che si tratti di una operazione di marketing per cultori del genere “lo famo strano”, e magari per rilanciare la compagnia aerea, insomma, nasce spontaneo, e si sa che a pensare male si fa peccato, ma ci si azzecca quasi sempre.

Nel secondo video l'intento “erotico” è assai più esplicito e la brunetta si dà anche qualche schiaffetto qua e là per sollecitare lo spettatore, che nello stesso momento potrebbe indifferentemente pensare alle statistiche dei disastri aerei causati da errore umano o alla famosa scena del film Emmanuelle. Proprio quest'ultima, eroina sessualmente emancipata creata da una penna femminile negli anni Sessanta, intendeva simboleggiare la liberazione sessuale che rivoluzionava i costumi dell'epoca. Oggigiorno però, più che liberare si rischia di mercificare la sessualità e il corpo delle donne, e allo stesso tempo dirlo pare un fiancheggiamento di certe preoccupanti tendenze manipolatorie e retrograde che proprio sulla donna vorrebbero ristabilire un controllo pieno e totale.

«Lo spazio per distinguersi dal pensiero fondamentalista c'è, ed è quello di ricercare la consapevolezza: non è una questione di moralismo, si può fare tutto, basta che ci sia un pensiero dietro». Quello dei lettori de La Repubblica e del Corriere è evidentemente trasversale, visto che sono disponibili e in grande evidenza articoli, photogallery, video e link vari indifferentemente sugli spogliarelli o sulla presunta gravidanza della nuova première dame di Francia. L'antropologa Gabriella Da Re commenta che «non mi stupisce la reazione dei lettori, ma almeno i paparazzi della Dolce Vita mi sembravano più onesti nell'immortalare la vita delle celebrità; oggi Fellini potrebbe fare una nuova Vita Amara, perché in fondo si ride sempre e soltanto del corpo delle donne, un “oggetto” che da un lato si deve controllare, dall'altro è lì solo per divertire, senza nessuna reciprocità».

È proprio la consapevolezza, “il pensiero dietro gli atti”, che fanno la differenza nell'esibizione del corpo femminile, tracciando quel sottile confine fra mercificazione e cosciente - quando non anche divertito e allegro - utilizzo del proprio potenziale sessuale.
La tutto sommato innocua Stephanie fa dunque simpatia e un po' di tenerezza, anche perché di esibizionismi vari, seni e sederi nudi se ne vedono ben di più in qualsiasi varietà e pubblicità in fascia protetta, e le istigazioni a riportare, quarant'anni dopo il Sessantotto, la donna “all'ovile” fanno il paio solo con i moralismi pre-elettoraleschi e l'indifferenza di molte donne ignare del pericolo.

Adesso però, in nome della reciprocità, questa sconosciuta, aspettiamo una variante aerea dei virili spogliarelli tardo-carnevaleschi dell'8 marzo, con uno steward prestante che abbia almeno un perizoma trasparente.

(la vignetta è di Bruno Olivieri)

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