La giornata è piuttosto indecisa, come d’altronde questo inizio di nuovo anno. Non ho ancora capito, un po’ perché non credo agli oroscopi (che perdipiù danno la Bilancia piuttosto scipita e lievemente sfigata nel 2008) e un po’ perché l’esperienza insegna che è meglio non pensarci troppo, se questo duemilaotto bisesto sarà passabile o come vuole la rima funesto. Vabbè.
Quello che ho capito è che non sono proprio tagliata per fare la Vera Blogger. Non ho ancora una mia identità precisa, cioè non ho scelto un tema definito per il blog: chessò, la musica etno-indie-jazz radical chic, la cucina, i film indiani con sottotitoli in kazakistano.
Mi piace parlare un po’ di tutto, forse perché nelle giornate migliori ci attraversano appunto tutte le sensazioni del mondo, e non è che siamo monotematici o al massimo bi. O forse sì? Altro problema identitario: non scrivo abbastanza di me stessa, il che è piuttosto singolare visto che trattasi di un blog, un diario appunto. Non mi viene proprio, non ce la posso fare e quando ci provo mi trovo noiosa e inutilmente autoreferenziale: che gliene può fregare al mio lettore - che già è per definizione non di nicchia, ma di spiraglio- quando, quanto, come e con chi faccio sesso, cosa ma soprattutto quanto leggo perché sono coltissima, quanto mi sento intensa mentre guardo la pioggia (che mi inzuppa il bucato appena steso, NdR.) o cosa penso della mefitica moda dei leggings altrimenti detti pantacollant?
Eppure. Eppure avrei più lettori, commenti, link. Che è poi, forse anzi sicuramente, quello che interessa a tutti i bloggers, sennò per chi li scrivono i loro post intensi, sessuosi, fancazzisti, autobiografici, culinari, culosi, intellettualoidi, eccetera eccetera?
Se poi una nella vita scribacchia, apriti cielo (e anche scatoletta di tonno per il pranzo solitario di oggi): la necessità vitale di essere letta (e commentata, ma non necessariamente approvata, sennò poi ci si insospettisce) aumenta a dismisura.
Un po’ come il mio caos interiore del momento, in cui vorrei scrivere qualche perla di saggezza indifferentemente sulla proposta di revisione della legge sull’aborto, sulla multa che mi hanno messo perché ho pagato il parcheggio al gestore sbagliato, su questi giorni di festa appena passati e sul fatto che ho “in coda” almeno tre ottimi libri di poesia che non ho ancora fatto in tempo a leggere bene e purtuttavia vorrei consigliarvi.
Boh. Se l’inizio d’anno è già questo, potrebbe succedere di tutto: perfino che diventi una vera blogstar! ;-)Etichette: la Regina Madry, oui c'est moi, scritture