Perché la notte appartiene agli amanti


Eppure. Eppure sono sicura che ogni giorno ci si presentano dei piccoli segni, apparentemente scollegati fra loro, in realtà ci conducono verso lo stesso obiettivo, la stessa conclusione, proprio quella riflessione. Sono altrettanto convinta che, in mancanza di adeguato istinto o senso del mistero, la maggior parte di essi ci sfugga, e nella fretta e superficialità - indotte dalla frenesia dei giorni, dalla necessità di fare sempre altro dall’ascoltarci, guardarci dentro, anche accerchiando noi stessi se necessario- ci dimentichiamo di loro. Negli ultimi giorni, mi sono accadute delle cose che forse hanno un senso globale, o forse no, ma in ogni caso hanno provocato in me delle reazioni anche inaspettate, come un cortocircuito che non ti aspetti, perché ti sei dimenticato com’è.
Una cara amica mi ha fatto un discorso di rara saggezza sui percorsi da compiere, sulle sensazioni da vivere, sulla vita che sfugge se ci concentriamo per troppo tempo sul lavoro, anche se l’abbiamo a lungo desiderato, anche se lo sappiamo fare bene. Intanto però il tempo passa, e la solitudine è sempre più una amica ingombrante di cui cominceresti volentieri a fare a meno.
Il giorno dopo ho letto in un fiato un libro bello che consiglio a tutti: si tratta di Mal di pietre di Milena Agus, per la quale giustamente si grida alla scoperta letteraria. Deliziosa ratatouille di sentimenti, semplice nella scrittura ma molto, molto evocativa nel raccontare la storia di una donna che cerca solo l’amore, quello che porta via la testa e il corpo, e nel frattempo vive una vita erotica molto intensa: scene molto vivide, sempre alla ricerca di quel sentimento “che strappa i capelli”.
Stasera, invece, uno splendido quarantenne (mi sarò guadagnata almeno un aperitivo?) mi ha parlato per una buona mezzora dell’amore: quelli che ha avuto e soprattutto quello che vorrebbe, la perfezione del sentimento che cerca, in un tenero scoprirsi che mai diresti, che molto ha a che vedere con la capacità di amare.

(superfluo dire che la vostra Regina si è molto intenerita e si è poi incamminata sulla via di casa sorridendo)

Qualche minuto dopo, il cortocircuito: tornata a casa, avevo un tremendo desiderio di Azzurro, che però è a Milano. Non si deve fraintendere: il bisogno in questione ha poco di romantico e parecchio di carnale, come fortunatamente (fortunosamente?) accade anche alle coppie di lunga data. Perciò, mentre aspetto il mio principe azzurrognolo con l’acquolina in bocca, ho un po’ di tempo per riflettere sui collegamenti fra questi episodi, uniti dal comune filo rosso passione dell’amore, questo (s)conosciuto.

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