Sette segretissime

Attenzione, sono tra noi e pian piano si stanno rivelando….forse un giorno ci invaderanno… Sono gli Affiliati della Setta Segreta della Cultura! Libri come fossero caramelle (e pazienza se ogni tanto sono un po’ indigeste), poesia a scabecciu, musica come il prezzemolo (ossia ovunque), cinema, storia, scienza e insomma quello che non ti aspetteresti mai nel paese in cui il massimo della mondezza televisiva si raggiunge già nella fascia protetta pomeridiana, soprattutto in cui più della metà dei cittadini italiani (57,7%) in tutto il 2005 non ha letto nemmeno un libro (da una ricerca dell'associazione italiana Editori sul valore di sviluppo economico della lettura, presentata a Roma nell'ambito de “Gli Stati generali dell'Editoria”nel settembre 2006).
L’idea è di terza mano, nel senso che l’ho sentita in un momento di obnubilamento (eh, mi piace scrivere difficile con lettere gorgoglianti) televisivo da Serena Dandini (che se la smettesse con gli abiti prèmaman nero sepolcro sarebbe meglio), che a sua volta l’aveva letta in un articolo di Michele Serra su Repubblica. Già annoiati? Ora mi spiccio. Dopo l’episodio avvenuto qualche tempo fa a Roma, in cui ad una lectio magistralis di storia romana tenuta da un professore universitario archeologo hanno partecipato 5000 persone (!!), l’ipotesi è che esista in Italia una sorta di setta segreta di persone che chiedono e hanno voglia di cultura, quindi di storia, di arte, di musica, di libri, di cinema, poesia e chi più ne ha più ne metta. Quindi i poveretti, ignorati da tutti (in primis le Istituzioni che la cultura la dovrebbero favorire e invece nisba, ma anche dai media perché le cose più interessanti di solito non fanno vendere abbastanza copie o spazi pubblicitari ecc. ecc. e fermatemi sennò attacco col mio delirio da Inquisizione) si buttano a pesce sui Festival Letterari, della Scienza, di Poesia, si sdraiano nelle librerie, si incuriosiscono dei e nei cinema cosiddetti d’essai, e di solito dei tronisti e del Grande Fardello se ne fregano abbastanza non per spocchia intellettualoide ma perché, semplicemente, si annoiano. Eppure sono tra noi, e di solito sono insospettabili, o fanno di tutto per mimetizzarsi quando sono sospettabili (sarà l’aria un po’ dimessa? Le collane ricercate per gli esemplari femmina e la camicia azzurra o, se necessaria, la cravatta di dimensioni graziaddio ancora normali per i maschi?), frequentando solo i compagni della setta o praticando delle manovre diversive. Io, per esempio, sono andata a vedere anche Natale a New York….e mi è pure piaciuto! Inestirpabilmente rimango sempre un membro della setta CSI- che non sono i fighi flou e talvolta flambè della serie televisiva ma i Culturali Sfigati Italiani, e sono felice di constatare che non sono sola… presterò maggiore attenzione alle collane e alle camicie di chi incontro per capire subito se anche lui è un pericoloso CSI!

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