
Mi sfugge qualcosa, forse. Un parlamentare appartenente ad una formazione politica che “difende con convinzione l'unità delle famiglie, di tutte le famiglie, e dunque anche di quelle dei parlamentari”, si porta due prostitute in camera, in un lussuoso hotel del centro di Roma, mica nella pensioncina della Stazione Termini. Questo signore può evidentemente trascorrere la serata come crede, in casi come questi il commento più appropriato è un sempreverde “chissenefrega”. Però accade che una delle due ragazze si senta male per via della cocaina forse tagliata male (ma suvvia, visto che ci si può permettere l’Hotel Flora, un po’di attenzione alla qualità del prodotto!). E così l’allegro viveur, appartenente ad un partito che difende le famiglie (anche la sua, dunque) e che mercoledì (domani) organizza il test antidroga in piazza a Montecitorio, si è ritrovato, come dire, con qualche problema. E’ a questo punto che qualcosa ha cominciato a sfuggirmi: il suo partito ha preteso le dimissioni (ovviamente), ha parlato di errori umani (anche questi ovvi), per poi veleggiare verso fantasiose interpretazioni, per bocca del segretario: “La solitudine è una cosa seria e la vita da parlamentare è dura per chi la fa seriamente”. Già su questo mi è scappato un sorrisino, ma si sa che la Regina è una miscredente nata. Poi, la proposta, è il caso di dirlo, stupefacente: “distribuire più soldi ai deputati affinchè possano ricongiungersi con la famiglia”. Finora avevo sentito parlare dei ricongiungimenti familiari degli immigrati, gente che fa la badante, il bracciante, il commerciante, non il parlamentare della Repubblica (delle banane). Perchè “il partito difende con convinzione l'unità delle famiglie, di tutte le famiglie, e dunque anche di quelle dei parlamentari, convinta che vivere ed operare avendo affianco i propri congiunti, consenta maggiore serenità”. E forse, anche più discrezione nella scelta della compagnia notturna e più accortezza nella scelta degli “aiutini”. Basta che a pagare non siano i cittadini, ho pensato mentre mi sfuggiva ancora una cosa: una sonora pernacchia.
(la foto è di Fiorella Sanna)Etichette: politica