E' un pensiero subdolo, che si insinua nel cervellino affaticato dal tentativo continuo di trovare un qualsiasi raziocinio a quello che ti succede: le amiche astrologhe direbbero, forse, che è un problema tipico della Bilancia. Anche delle Regine, però, soprattutto quelle che osservano, sognano, desiderano e soprattutto sperano. La speranza, questa stronza, è talvolta talmente forte che non la si esprime più chiaramente; e se è particolarmente resistente ho scoperto che non dà, come il buon senso popolare sostiene, una ragione per vivere, ma anzi tanta tanta ansia. Può essere il desiderio di avere una persona tutta per sè, o quello di stare meglio fisicamente; o può essere la speranza di un lavoro nuovo, o di avere per una volta un colpo di fortuna invece che di badile in faccia. Allora eccolo, il pensiero subdolo: tentiamocele tutte, chissà che il nostro sogno non si avveri. Non ce l’abbiamo fatta con l’impegno, i tentativi, la resistenza psicofisica. Abbiamo visto scorrerci davanti casi felici di persone che invece cadono sempre in piedi, la sfangano sempre, anche casualmente, così, con leggerezza, mentre a noi ci si macera lo stomaco per gli inutili sforzi da un lato e per tenere nascosta al resto del mondo la nostra speranza che ormai ci sembra così assurda che ce e vergogniamo anche un po’. Tentiamocele tutte: e allora vai col cornetto rosso, il braccialetto portafortuna, il pellegrinaggio religioso, le promesse notturne e diurne a Gesù, per arrivare a estremi come il non camminare sotto le scale o farsi fare la “medicina dell’occhio” quando qualche intelligentone ci suggerisce che forse c’è un po’ di malocchio, e comunque meglio farla, tanto “male non ti fa”, esattamente come le preghiere anche se insomma non è dignitoso chiedere solo quando si ha bisogno. La speranza è la cugina della promessa: farò questo, non farò più quell’altro…magari, dopo averlo scritto in mondovisione sul blog, anche la mia speranza diventerà realtà. Curiosi si sapere qual è? Ma partecipare al Grande Fratello, no? ;-))